Apriamo questo articolo con le immagini di Silvan che ci hanno accompagnato per tutta l’infanzia, prima e dopo l’adolescenza… ce ne sono anche altre, ma… queste rendono vivi i nostri ricordi. Non potremmo mai parlare del presente senza parlare un pochino del passato… perchè si sa, il presente diviene passato. Queste immagini erano le immagini che ci facevano sognare, che ci facevano vivere il mago, prima che facesse magie, quella scatola magica che conteneva tra le altre cose, il dado di Bosco, la tavoletta di Saghibù, lo shaker magico… quella scatola che diventava tavolino, ci regalava l’illusione per un attimo di diventare come lui: padroni della scena. Si dice che il tempo faccia giustizia di tutte le cose ma non sempre è così lo spettacolo che oggi Silvan ha riproposto, è attuale, perché di buon gradimento, nuovo, perché ha dato un taglio nuovo al repertorio, e al modo di proporre gli esperimenti, ma soprattutto, ha fatto tutto ciò rimanendo il Silvan di sempre, quello appunto della nostra infanzia, che sorrideva, faceva l’occhiolino e bisbigliava “Sim Sala Bim”. Uno spettacolo pulito per far godere tutta la famiglia unita.
Lo spettacolo inizia con musiche che ricordano le atmosfere dei Music Hall tema tanto caro al nostro maestro, tanto che scenografie a tema accompagneranno tutto il primo tempo; da un gruppo di ballerine danzanti appare il nostro Silvan; è quello di sempre, dalla parlata garbata e raffinata, dai modi suadenti e piacevoli. Saluta il pubblico, qualche parola, e come per incanto ci proietta in un mondo fatato, un quadro prende vita, diventando una ballerina; poi lui, solo sul palco che esegue la sua storica manipolazione di palline e pipe, terminando con delle palline giganti (era dal tempo di Glowitzki che non si vedevano fare cose del genere) infine il tutto scompare in un variopinto e scintillante foulard… le musiche accompagnano in modo fascinoso gli incanti, e noi, ci lasciamo prendere dall’atmosfera creata ad arte. È il momento della catalessi: una spettatrice viene chiamata, e, messa in stato di trance acquisisce una forza sovrumana, tanto che due ballerine prendono posto sulle sue braccia. Il pubblico è in estasi. Silvan come un direttore d’orchestra ci trascina e quindi tutto appare possibile, indovina quanti soldi ha in tasca uno spettatore, ragazze fluttuano nell’aria, parole dette a caso risultano scritte antecedentemente su un foglio in mostra in un contenitore trasparente sospese fin dall’inizio dello spettacolo. Il primo tempo termina con una sostituzione di persona, eseguita a vista, e la successiva apparizione, di una ragazza che di certo non passa inosservata. Si tratta della romana Valentina Odda, finalista a Miss Universo (Silvan rivela sempre buon gusto anche nella scelta delle/degli assistenti). Il secondo tempo, a parte un’illusione in cui la partner viene compressa, è dedicata all’Egitto, partner e mago sono un tutt’uno, siparietti magici delle ragazze permettono di passare quei pochi secondi che permettono a Silvan di cambiarsi d’abito in maniera piacevole… lo show termina con la sua famosa manipolazione di carte.
Peccato, lo spettacolo è già finito, ma non sono finiti i nostri applausi, uniti allo stupore. Dopo lo show ci siamo recati dietro le quinte accompagnati dal bravissimo prestigi…attore (e regista) Stefano Arditi, per salutare il maestro, sempre gentile come sempre… e sempre lo stesso di 30 anni fa come se il tempo su di lui non avesse voluto posarsi, per non violare gli inviolabili.
Abbiamo pertanto pensato di fare un’intervista immaginaria a Silvan come lui fece molti anni fa con Houdini, con la differenza che Silvan è ancora tra di noi, e ci auguriamo (e sicuramente anche lui) per molti anni ancora!
(NOI) Lei sceglie sempre dei bei teatri dove esibirsi, ma con i tanti impegni che ha, purtroppo non lo fa spesso, ma quando avviene, c’è sempre il tutto esaurito.
(SILVAN) Questo mi fa piacere, come sono contento di vedere tra il pubblico persone di tutte l’ età. Spero che tra chi venga a teatro ci siano giovani leve della Magia Italiana del futuro.
(N) Intanto, già sono venuti ad applaudirla nomi noti e meno noti e da tutta Italia. È sempre apprezzata la sua disponibilità nel farsi fotografare con qualsiasi ammiratore che lo richiede.
(S) Amo il mio pubblico e credo che ciò sia visibile anche nel modo in cui tratto gli spettatori che invito sul palco e che tratto sempre con il massimo rispetto per metterli a loro agio e condividere la scena.
(N) L’abbiamo visto diverse volte in teatro, eppure risulta sempre aggiornato negli anni.
(S) Effettivamente, molti degli effetti che presento sono basilarmente i medesimi classici, eppure anche per il pubblico fedele, possono apparire nuovi, poiché li rinnovo, ma cercando spesso di presentare anche magie esclusive che altri non hanno nel loro repertorio.
(N) E naturalmente presentati sempre con la sua personalità oramai quasi leggendaria. Un ultima domanda: su di un noto sito specializzato per prestigiatori mi è sembrato di capire che, tra i tanti, ce ne sia uno che sembra un suo ammiratore che spicca.
(S) Ne sono contento ed onorato. Qual’è il suo nome?
(N) Manuel.
(S) Manuel, Manuel, perdonatemi, ma in questo momento non mi sovviene. Ma è un sito spagnuolo per caso?
Giancarlo Zurzolo e Alessandro Riario Sforza