Difficile resistere ad un invito a partecipare al nuovo blog de “Il Sortilegio“, che sin dalla sua prima pagina propone come proprio tratto somatico l’assoluta mancanza di peli sulla lingua.
Per centrare l’obiettivo, ho pensato a qualcosa che legasse questa caratteristica a quella che da tempo è la mia passione principale: la storia delle radici dell’illusionismo.
Mi sono così imbattuto in un bizzarro frate francescano vissuto a cavallo tra il XV e il XVI sec., Luca Pacioli (1445-1514), autore del “De Viribus Quantitatis“, che Bill Kalush (esperto di storia dell’illusionismo) ha definito senza mezzi termini “il primo manuale specificamente dedicato all’insegnamento dei giochi di prestigio“.
Sostenitore delle suggestioni mistico-magiche del platonismo umanistico, tutto mi sarei aspettato da lui ma non l’appendice al suo libro – una raccolta di indovinelli che definire “triviali” è usare un eufemismo.
Intitolata “Problemata vulgari a solicitar ingegno et a solazzo“, è una collezione di enigmi e giochi di parole, alcuni dei quali del tutto surreali, che all’epoca costituivano un preziosissimo bagaglio per chi si esibiva nelle piazze e intendeva condire le proprie esibizioni con battute di spirito, frizzi e lazzi.
La definizione che il fratacchione fornisce di S.P.Q.R. verrà ripresa nel XX secolo (opportunamente purgata) da René Goscinny e Albert Uderzo, creatori del personaggio di Asterix. Ve la offro senza commento. Voi, immaginatela pronunciata sottovoce al confratello che sghignazza sotto il cappuccio.
“Dimme, retorico et humanista, che significano quelle IV lettere poste ne l’insegna romana et per lor stendardi cioè S.P.Q.R.? Dirai: “sono porci questi romani”; o vero, interrogative: “sozzi, porci, que rodete?”; er responsive, per easdem retrograde: “rodeno queste pere seche”; o vero: “sono putane queste romanae“.
Mariano Tomatis
Redattore di praestigiator.com
P.S. Per chi pensasse che si tratta di uno scherzo, ecco i due link alle pagine del manoscritto che riportano il testo:
Pagine 595
Pagine 596
Sarà disponibile a breve un libro dal titolo “Mate-magica” i giochi di prestigio di Luca Pacioli ri-maneggiati da Antonietta Mira e Vanni Bossi.
La casa editrice è la “Aboca Museum” che si occupa di pubblicazioni storiche e artistiche.
Mario Bove
…chissà se l’ha letto anche …bossi…;-D